«I nostri terreni – prosegue Novi – nel corso degli anni, sono stati arginati con non poche spese e fatiche per proteggerli dalle acque meteoriche limitrofe. Tale fatto rende assai lunga e difficoltosa la loro rimozione quando esondano dal fosso Antifosso di Fattoria poiché vengono a formarsi delle enormi piscine con milioni di metri cubi di acqua che da soli non se potranno mai andare». «Il fosso suddetto – spiega il coltivatore ai due politici – inizia dopo il paese di Vicarello, in direzione Livorno, come una piccola scolina campestre e deve raccogliere solo le acque di Collesalvetti, Vicarello e Mortaiolo e se fosse stato scavato ed arginato, come da anni inutilmente chiediamo, non sarebbe sicuramente esondato ed i nostri problemi sarebbero stati ridotti al minimo poiché avremmo potuto dominare le acque piovane con il solo danno economico della loro rimozione meccanica senza perdere, come sopra detto, le semine effettuate ed i relativi raccolti, i quali per giustizia dovrebbero esserci risarciti».
«Portare alla disperazione onesti cittadini che fanno un duro lavoro quale è il nostro – scrive ancora Novi – può essere molto sconveniente». «Noi riteniamo – conclude Novi – che dopo una vita a pagare contributi che non ci hanno mai reso alcuna utilità, qualcosa ci sia dovuto».