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GIORGIO LA PIRA TRA POLITICA, DIRITTI E FEDE

 

Giorgio La Pira

Guasticce In un tempo di crisi non solo economica, ma anche politica, ieri è stata commemorata la figura di Giorgio La Pira (1904-1977) presso il Circolo a lui dedicato a Guasticce, alla presenza delle Acli di Livorno, Guasticce e Stagno, oltre che del Sindaco di Collesalvetti, Lorenzo Bacci. Presenti anche il Sindaco di Livorno, Alessandro Cosimi e il Presidente della Provincia di Livorno, Giorgio Kutufà.

 

Sindaco a Firenze per più mandati (1951-1957, 1961-1964), uomo di grande fede religiosa e professore di diritto romano, La Pira è stato protagonista della scena politica italiana in più fasi. Prima contestatore del regime fascista, viene eletto nell’Assemblea Costituente nel 1946, dove sarà tra i padri dell’Articolo 2 della Costituzione riguardante i diritti fondamentali dell’individuo. Dagli anni Cinquanta, diventa il primo cittadino della sua città d’adozione e si distingue per avere affrontato e risolto le diverse crisi economiche e sociali durante il secondo dopoguerra. Di lui si ricorda l’intervento in prima persona con Enrico Mattei, presidente dell’Eni, in difesa dei lavoratori delle officine Pignone, in crisi tra gli anni Sessanta e Settanta. Molti fiorentini lo ricordano come il “sindaco santo”, mentre nel 2005 si è concluso il processo di beatificazione iniziato da Giovanni Paolo II nel 1986.

 

«La politica è una cosa brutta?» si chiedeva La Pira. «No, l’impegno politico è un impegno di umanità e di santità. Oggi sembra quasi incredibile pensare che questo sia possibile. Ma io continuo a crederci – ha detto il sindaco Bacci – a credere che tutto passi dalla valorizzazione dei talenti che ciascuno di noi ha. La Pira ha saputo valorizzare il proprio ed ha saputo valorizzare la realtà nella quale era chiamato a prestare servizio: la città di Firenze».

Per Bacci «profeta, ma anche provocatore, così come ogni uomo di fede dovrebbe aspirare ad essere, La Pira rappresenta un uomo politico al quale continuare a guardare come riferimento concreto ed ideale. Grazie alle Acli per avermi dato la possibilità di esprimere il mio punto di vista. Avrei voluto conoscere uomini politici così. Ma sono fiducioso guardando a domani. Guardando a una realtà come Firenze – sostiene ancora Bacci -, ancora oggi in grado di essere motore di innovazione e cambiamento. Non voglio fare paragoni azzardati. Voglio solo sottolineare l’importanza di far tornare al centro dell’azione politica gli ideali, come base concreta dalla quale attingere per la prassi politica quotidiana. Da troppo tempo abbiamo rinunciato a coltivare talenti ed ideali, lasciando che ad esempio la politica si trasformasse in carrierificio al ribasso (“sei funzionale al capo? Allora vai avanti… Altrimenti…”) più che in una palestra di talenti in competizione positiva tra loro. Proprio la lettura dell’individuo che aveva La Pira può essere una chiave dalla quale ripartire, con coraggio», conclude il primo cittadino di Collesalvetti.

 

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