polizia-di-stato-320x197Stagno Un’aggressione con annessa rapina. E’ successo questa mattina ,alle ore 10:30, a Stagno. La vittima, trovata sanguinante e ferita, ha raccontato alle volanti intervenute sul luogo che nel pomeriggio di ieri, aveva  ricevuto una telefonata da parte di una ditta di autotrasporti interessata ad assicurare tutti i propri mezzi, 6 camion,  con l’Agenzia di cui la vittima è sub agente, dandosi appuntamento per questa mattina, alle ore 09:30 a Stagno.

 

Così, l’uomo, nella mattinata, si è recato all’appuntamento assieme ad una sua collega, ma ha  riceevuto un’altra telefonata, nella quale veniva gli veniva comunicato il cambio di luogo dell’appuntamento. Andato nel posto comunicatogli, l’uomo ha notato due persone ferme ed è sceso dall’autovettura. Nel mentre, la vittima ha visto giungere a forte velocità una Mercedes di colore nero con alla guida un uomo, che ha riconosciuto subito essere il marito di una donna con cui aveva un contenzioso civile in corso,  in compagnia del figlio, di circa 30 anni.

 

Conoscendo l’ uomo come persona violenta e pericolosa, l’uomo ha intuito di essere stato vittima di un agguato e ha tentato la fuga risalendo immediatamente in macchina. Ma non è bastato. L’uomo, armato di un grosso bastone alla cui estremità era impiantato un chiodo di grosse dimensioni, ha cominciato a colpire l’auto dell’uomo, infrangendo tutti i vetri, compreso il lunotto posteriore e il vetro anteriore. Una volta aperto il veicolo, la vittima è stata afferrata con violenza e gettata a terra, dove è stata  colpita su tutto il corpo dall’uomo, aiutato dal figlio, con il bastone e minacciato di morte, millantando di far parte della mafia e sostenendo se fossero stati in Sicilia, la vittima sarebbe finita sciolta nell’acido.

 

Nel frattempo, la donna che accompagnava la vittima ha tentato di contattare la polizia, ma è stata bloccata dal figlio dell’aggressore che gli ha sfilato il cellulare dalle mani, impedendole cosi di chiamare le forze dell’ordine. L’uomo inoltre ha preso dal portafoglio della vittima 750 euro e il telefono cellulare, un Samsung GT E123 e lo ha costretto, sotto minaccia, a scrivere e firmare una dichiarazione.

 

I soldi ed il cellulare sono stati poi ritrovati addosso al figlio dell’aggressore. Entrambi sono stati arrestati perché colti in fragranza di reato di rapina, estorsione, lesioni aggravate e danneggiamento aggravato in concorso tra loro. La  vittima, invece, è stata accompagnata all’ospedale, presso il quale gli è stato rilasciato il referto di 7 giorni per ferita al braccio sinistro e sublussazione degli incisivi.