Andrea Crespolini

Andrea Crespolini, assessore al bilancio

Collesalvetti Andrea Crespolini, assessore al bilancio del Comune di Collesalvetti, prosegue la sua esposizione del bilancio comunale con i lettori di Collenews. Dopo aver trattato, nella parte di intervista pubblicata ieri (leggi qui), della fiscalità generale e dei principali capitoli di bilancio, in questa seconda parte, nel rispondere alle domande di Collenews, l’assessore spiega anzitutto il piano degli investimenti, 3 milioni complessivi, una buona metà dei quali andrà sulla scuola di Nugola. E ancora, il piano triennale delle opere pubbliche. Intervistato sul perché alcune frazioni siano da tempo penalizzate dall’assenza di investimenti corposi, Crespolini parlando di Guasticce (una di queste), annuncia le «risorse che arriveranno nel 2017 da Terna. Si parla di circa 2.000.000 o 2.500.000 euro». Soldi che, precisa l’assessore, «chiaramente non saranno investiti tutti su Guasticce perché sarebbe illogico», ma «il 2017 realisticamente può essere l’anno buono per Guasticce». Infine, i punti di forza e di debolezza di questo bilancio, sempre secondo Crespolini. L’intervista

 

curva degli investimentiAssessore Crespolini, nel bilancio appena approvato ci illustri dal punto di vista degli investimenti su quali fronti siete andati ad agire.

«Quest’anno abbiamo una bella notizia da dare: non c’è più il Patto di Stabilità interno che aveva effetti devastanti sugli investimenti dei Comuni. Quest’anno c’è il principio del pareggio di bilancio, ma in forma più leggera che ci permette di investire tantissime risorse rispetto al passato. Nel 2016 la curva degli investimenti torna a salire dopo la discesa seguita al 2012. Faremo investimenti sul territorio per circa 3.000.000 di euro. Una buona metà di questi investimenti andrà per la scuola di Nugola e l’altra in singoli interventi».

 

 

Durante l’ultimo Consiglio Comunale avete approvato anche il piano triennale delle opere pubbliche. Come si integrano questi due documenti di spesa?

«Sì, il piano triennale viene sempre approvato prima del bilancio stesso. Questo perché all’interno del bilancio c’è la spesa corrente, ma anche quella in conto capitale, che sono gli investimenti. Quello che viene approvato nel triennale è dunque riportato pari pari nelle previsioni di spesa del bilancio stesso».

 

Sempre riguardo al piano triennale delle opere pubbliche, ci sono frazioni su cui investimenti superiori ai 100.000 euro (quelli che finiscono appunto nel piano triennale) non si fanno da lungo tempo. Guasticce ne è un esempio. Ed infatti non è mancata un po’ di polemica nella frazione su questo. Che lettura dare di queste scelte?

«Nella costruzione del bilancio si fa il punto di tutti gli interventi che si faranno nelle varie frazioni. Ad avere risorse disponibili in maniera illimitata si farebbe di tutto di più. Sulle frazioni che non sono inserite nel piano triennale, non significa che non si vada comunque ad investire. A Guasticce c’è un investimento sul bypass fognario per 35.000 euro. Non figura nel piano triennale perché è inferiore a 100.000 euro, ma questo non significa che… Poi, di quei 3 milioni di investimenti, una metà sono sulla scuola di Nugola, ma la restante metà è a pioggia su tutte le altre frazioni».

 

A Guasticce, la frazione esclusa anche quest’anno dal piano triennale, per esempio, manca un centro civico, con tutto ciò che questo rappresenterebbe in termini di aggregazione e coordinamento fra le varie realtà del paese. Pensa sia possibile, in futuro, fare un investimento di questo tipo su questa frazione (sempre un po’ penalizzata) o comunque un investimento importante, sopra i 100.000 euro?

«Le risorse che arriveranno nel 2017 da Terna… Si parla di circa 2.000.000 o 2.500.000 euro, che chiaramente non saranno investiti tutti su Guasticce perché sarebbe illogico, però parte di questi soldi sarà destinata alla frazione. Per un centro civico occorrerebbe una struttura da costruire ex novo».

 

Fece scalpore quando, non molti mesi fa, alcune persone furono costrette a seguire la seduta del Consiglio di Frazione dalla finestra… Ecco: una struttura di questo genere servirebbe alla frazione.

«Il 2017 realisticamente può essere l’anno buono».

 

Voi nel 2017 incasserete questi fondi, dunque?

«Sì».

 

Punti di forza e punti di debolezza di questo bilancio?

«Punti di forza… un indebitamento vicino all’1%, mentre la legge fissa il limite all’8%, per cui siamo ampiamente sotto. Dal 2009 noi non abbiamo acceso più mutui, per cui ci ritroviamo con dei benefici che sono il frutto di processi virtuosi. Altro punto di forza è che nel caso in cui l’importo totale per la questione delle piscine dovesse essere versato in breve periodo potremmo farcela. Due milioni già accantonati negli anni scorsi, più l’avanzo di 264.000 euro del rendiconto 2015, più i 400.000 di quest’anno… siamo a più della metà. Un altro dato di forza è che non abbiamo crediti non esigibili messi fittiziamente fra i crediti. Tutti i crediti inseriti sono dunque esigibilissimi. Non c’è dunque questa spada di Damocle. Altro punto di forza: l’aumento forte dell’incassato dalle entrate. Se prima c’era una percentuale di non incassato, ora non è più così. Il punto di debolezza è l’incertezza per le piscine che fa sì che non abbiamo una scadenza temporale certa. Siamo preoccupati per quello che potrà succedere, ma tutti i dati del bilancio sono ottimali; non c’è un parametro deficitario negativo. Insomma, un bilancio sano – anche i revisori sono concordi – che ha da affrontare la difficoltà delle piscine, questione seria e delicata, ma… altri Comuni sarebbero già andati in dissesto. Se magari avessero avuto problemi di incasso o di disavanzo… Noi abbiamo chiuso con un disavanzo nel rendiconto 2015 di 8.000.000 di euro, per cui siamo anche contenti di come si è chiuso questo bilancio. La nostra difficoltà era trovare queste risorse, senza modificare ciò che si chiedeva e si dava ai cittadini in passato».

 

In passato avevate incassi derivanti da oneri di urbanizzazione molto più cospicui. Su che cifre siamo attualmente?

«Nel 2007 erano circa 3.000.000 di euro di incasso solo di oneri di urbanizzazione. Era come incassare una seconda IMU. Dal 2009 ad oggi, con la crisi del settore immobiliare, il dato è sempre calato. Nel 2015 abbiamo incassato solo 300.000 euro, quindi un decimo».

 

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