Il candidato sindaco de La Sinistra di Collesalvetti, Luca Chiappe

Stagno La Sinistra di Collesalvetti si scaglia contro la modifica dello Statuto Comunale calendarizzata nell’ultima seduta di Consiglio Comunale.

«Apprendiamo con stupore – si legge in un comunicato stampa de La Sinistra di Collesalvetti – che nel prossimo Consiglio Comunale, l’ultimo di questo mandato amministrativo, l’Amministrazione ha pensato bene di modificare lo Statuto Comunale. Tralasciando la scorrettezza formale dei tempi in cui viene messo mano a quello che è l’atto fondamentale del Comune, ci allibisce il fatto che oggetto della modifica sarà l’art. 49 comma 5 che riguarda il coinvolgimento dei Consigli di Frazione nelle scelte fondamentali per l’Amministrazione come il bilancio di previsione, i programmi pluriennali, gli strumenti urbanistici, progetti di viabilità, ambiente e servizi. Questo articolo, insieme ad altri regolamenti specifici, fu inserito anni fa quando noi di Rifondazione Comunista facevamo parte della maggioranza di governo».

«All’epoca – si legge ancora nella nota de La Sinistra di Collesalvetti nonostante lo scetticismo di alcuni esponenti del Partito Democratico, riuscimmo a far valere le nostre convinzioni riuscendo ad intraprendere un percorso di integrazione e miglioramento dei documenti sopra citati, percorso che portò ad avere garantita a livello istituzionale la partecipazione dei cittadini nelle scelte fondamentali per il nostro territorio. Questo è l’atto finale che ben descrive una forza politica che in cinque anni ha azzerato il livello partecipativo del nostro Comune. Iniziarono con la riduzione del numero dei Consigli di Frazione,da 9 a 5, l’abbandono e l’occupazione inappropriata degli spazi pubblici per i cittadini e le associazioni, la modifica di regolamenti nel segno della riduzione della partecipazione fino alla cessazione completa delle pratiche di coinvolgimento dei popolare e dei Consigli di Frazione».

«Emblematico crediamo sia il fatto – conclude la nota – che in questi anni, tra i CdF chi ha provato a dire no alle iniziative della Giunta, veniva subito classificato come “nemico” dell’Amministrazione. La lunga lista di dimissioni di consiglieri di frazione, le sostituzioni e le non sostituzioni con conseguente rimaneggiamento degli organismi partecipativi. Oggi l’atto finale, la scorrettezza per eccellenza, ovvero la modifica allo Statuto Comunale nell’ultimo Consiglio Comunale di un mandato lungo dieci anni. Proviamo contrarietà rispetto a tutto ciò, e non possiamo che pensare che questo atto sia stato pensato e condiviso anche da chi nel Partito Democratico si è candidato per sostituire questa Amministrazione, e che in questa campagna elettorale si è già riempito la bocca di termini come “partecipazione”, democrazia e coinvolgimento dal basso dei cittadini. I nostri concittadini non sono affatto stupidi, e valuteranno e sceglieranno anche tenendo in considerazione questi deprecabili atteggiamenti».

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