Collesalvetti Sabato 12 Gennaio nel museo di storia Naturale di Livorno il Coordinamento Provinciale Rifiuti Zero di Livorno ha organizzato un evento dal titolo “L’inceneritore a Livorno e il traffico di rifiuti da altre città”. Cittadini in comune per Collesalvetti – che ha già esternato in passato il proprio sostegno al progetto Rifiuti Zero – ha partecipato a questo evento che ora commenta attraverso le parole dei propri associati presenti all’evento.

«C’è un dato positivo – spiega Diego Dal Cantol’Italia è al 55% di raccolta differenziata, posizionandosi tra le best practice a livello mondiale, anche se l’immagine che diamo di noi all’estero sono i roghi nella ‘terra dei fuochi’ o la spazzatura nelle strade di Roma. In realtà i roghi che si vedono sono lo ‘smaltimento’ di attività produttive illegali che devono quindi cancellare le prove dell’attività produttiva illecita, si tratta quindi di un problema di economia criminale prima ancora di crimini ambientali, come tali vanno trattati e non costruendo nuovi inceneritori come ha suggerito qualcuno. La raccolta differenziata in Campania è a livelli paragonabili a quelli della Toscana: è quella la strada su cui occorre investire. La Germania guida sempre la classifica europea ma è ferma negli ultimi anni a causa di un imponente parco inceneritori che disincentiva ulteriori progressi volti a ridurre la parte residua indifferenziata».

«I notevoli progressi fatti dall’Italia sono il frutto di politiche nazionali? No – ne è convinto Dal Cantosono il risultato di una instancabile lotta di comitati più o meno strutturati come Rifiuti Zero, che è un coordinamento internazionale, che dal basso hanno inciso in decisioni cruciali come la costruzione di inceneritori, cosa che, come abbiamo visto in più interventi, costituisce un disincentivo verso la circolarità dei rifiuti e casomai una calamita per lo sporco come stiamo vedendo con il caso del Picchianti che si candida a vocare il territorio di Livorno all’industria sporca, come se già non avesse dato abbastanza».

Selena Stagi sottolinea come «una buona idea può diventare contagiosa se aiutata da un po’ di comunicazione e tanto impegno anche di persone comuni». «Questa storia dimostra come anche cittadini comuni possano incidere in decisioni che altrimenti sarebbero prese dalle lobby industriali e guidate da interessi economici che non sempre tengono conto delle ricadute ambientali e sanitarie sul territorio. Dobbiamo imparare dalla loro iniziativa nata in una terra molto ferita da questo punto di vista e compiere le giuste scelte ora che ne abbiamo la possibilità, anche ricorrendo alla mobilitazione dal basso».

«Sono anni che nel Comune di Collesalvetti si parla di raccolta differenziata, ma nel tempo la situazione è andata peggiorando», conclude Fabio Bernardini, che aggiunge: «bene, adesso certe scelte non sono più procrastinabili, occorre fare un salto di qualità con la raccolta differenziata passando ad una raccolta di tipo porta a porta, l’unico sistema che consente di ridurre drasticamente lo scarto residuo, solo così potremmo arrivare alla chiusura del Picchianti in un tempo ragionevole, il 2021 come detto da Ercolini. Per quanto riguarda la parte residua, la strada da seguire non è il trattamento termico dei rifiuti (l’incenerimento appunto) ma un trattamento a freddo che permette di andare a separare e ridurre ulteriormente il rifiuto in volume e pericolosità prima di avviarlo allo smaltimento finale e da questo punto di vista potremmo fare di una necessità un’opportunità per il nostro territorio, che porterebbe benefici anche dal punto di vista occupazionale, con posti di lavoro di qualità e con impatto ambientale positivo, in controtendenza al tipo di occupazione a cui siano abituati».

Cittadini in Comune per Collesalvetti dichiara il proprio sostegno alla petizione lanciata dal Coordinamento Provinciale Rifiuti Zero di Livorno per chiedere la definizione di un piano di chiusura dell’inceneritore di Livorno e annuncia un evento pubblico dedicato alla questione dei rifiuti nel mese di febbraio a Stagno, «frazione tra le più colpite», ne sono convinti.

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