Stagno piange la scomparsa di Fabrizio Lodovichi. L’uomo, 65 anni, viveva a Stagno Vecchio da sempre. Fabrizio lascia la moglie Barbara ed il figlio Matteo. «Aveva il Parkinson da tanto tempo – spiega a Collenews il figlio Matteo – ma di patologie ne ha avute tante, una dietro l’altra. Ha lottato tanto per farcela e dopo l’ennesimo peggioramento ieri non c è l’ha più fatta. Era un grande e un lottatore. Anche se stava male ci ha insegnato a non mollare mai». Ma se ad essere sommersi dal dolore sono anzitutto moglie e figlio, a piangere la morte di Fabrizio è un’intera comunità.

Già: quella comunità per la quale Fabrizio si è speso attraverso il suo impegno nel volontariato sanitario con l’Avis Intercomunale, associazione della quale è stato lo storico presidente. Avis che, a Stagno, era organizzatrice della storica omologa festa, assemblata alla sagra della zuppa. Nell’amatissima cornice di Stagno Vecchio la storica kermesse estiva si è dispiegata per anni fra buon cibo, musica, danze ed intrattenimenti vari. Anche qui, Fabrizio non ha fatto mai mancare la sua generosa presenza. Ma a Stagno Fabrizio è legato a doppio filo. Qui, infatti, non solo questo “gigante buono” viveva, non solo vi prestava volontariato, ma ha anche lavorato: nella Raffineria Eni.

«Ha fatto talmente tante cose belle – continua a raccontare il figlio Matteo a Collenews – che ogni persona avrebbe qualcosa da raccontare.  Ci sono milioni di aneddoti su babbo. In tutte le frazioni sicuramente se ne raccontano tanti. Era un combattente del gioco del ponte a Pisa; ha sempre spinto per la Magistratura dei Mattaccini, di cui era anche il capo-schiera».
Un combattente che ora ha concluso la sua battaglia. Ma se la battaglia finisce, non si esaurisce il ricordo nel cuore dei tanti che lo hanno amato e continuano ad amarlo. Il funerale sarà domani, giovedì 10 maggioalle 15:30 nella Chiesa di San Leonardo a Stagno Vecchio.

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