Collesalvetti Assaltarono la “Cassa di Risparmio di Firenze” lo scorso 26 gennaio. Ora, giustizia è stata fatta. I due pluripregiudicati di origine catanese, Ivan Torrisi (31enne) e Antonino Fazio (44enne) sono stati arrestati dai Carabinieri della Compagnia di Livorno, unitamente ai colleghi del Nucleo Investigativo di Pesaro, l’assalto alla

Le indagini dirette e coordinate dal sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Livorno, la dott.ssa Fiorenza Marrara hanno infatti permesso di risalire ai due uomini al termine di un accurato lavoro investigativo.

I due, siciliani d’origine, ma dimoranti nella provincia di Pesaro, si erano introdotti nella filiale di Collesalvetti e, prendendo a schiaffi il direttore, lo avevano immobilizzato e con lui anche le impiegate a avevano portato via denaro contante per un valore complessivo di circa 2000 euro circa.

Grazie alle immagini di video-sorveglianza che ritraevano uno dei rapinatori a volto scoperto e ai dettagli riferiti da un carabiniere in congedo, che aveva inseguito i rapinatori subito dopo la commissione del fatto, vedendoli entrambi a volto scoperto e riuscendo a leggere parte della targa dell’auto, è stato possibile identificare i malviventi, entrambi soggetti gravati da numerosi precedenti specifici.

In particolare, la foto del malvivente a volto scoperto (ritratto dalle telecamere a circuito chiuso della filiale di Collesalvetti), nonché del secondo malvivente, travisato in volto, ma che indossava un tipo di pantaloni con disegni assai riconoscibili, sono state fatte circolare tra i comandi dell’Arma in tutta Italia. E proprio grazie a questa circolarità informativa i Carabinieri di Pesaro Urbino hanno riconosciuto i rapinatori di Collesalvetti come i medesimi soggetti che poco tempo prima erano stati colti in flagranza di reato mentre perpetravano in quel capoluogo un’altra rapina con analoghe modalità.

Gli ulteriori elementi probatori raccolti dagli investigatori, tra cui i vestiti utilizzati nel colpo di Collesalvetti, nonché le ricognizioni fotografiche effettuate dai testimoni presenti al fatto, hanno permesso al Gip di Livorno di concordare pienamente con la richiesta di ordinanza di custodia cautelare in carcere avanzata dal Pubblico Ministero, la dott.ssa Marrara. I due, già detenuti presso il carcere di Pesaro, dovranno ora rispondere di rapina aggravata in concorso.

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