Collesalvetti La Violenza di genere: il punto di vista dello psicologo”. Questo il tema dell’incontro organizzato sabato pomeriggio presso la biblioteca comunale di Collesalvetti dalla Commissione Pari Opportunità in occasione della Giornata contro la violenza sulle donne.

Un incontro organizzato allo scopo di sensibilizzare la popolazione sul tema e per analizzare l’aspetto psicologico che sta alla base della violenza di genere. All’incontro hanno presenziato il vicesindaco Libera Camici, la presidente della Commissione Pari Opportunità Ornella Beretta e il dott. Nicola Artico, psicologo direttore dell’Unità Operativa Complessa di Psicologia del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenza dell’Usl Toscana Nord Ovest.

L’incontro è stato invece coordinato da Adriana Ciurli membro della Commissione Pari Opportunità. Al centro del dibattito la relazione del dottor Artico che ha analizzato la tematica della violenza di genere soffermandosi sui suoi risvolti psicologici, cercando inoltre di far capire ai presenti i meccanismi mentali che portano determinati individui a commettere atti di violenza.

LA RELAZIONE DEL DOTTOR ARTICO «L’argomento è vasto e si presterebbe a parlare per delle ore – ha affermato il clinico – anche perchè la violenza di genere è sicuramente un argomento storico sociale e non soltanto un “fatto crudo”. Noi oggi ci soffermeremo però sul suo aspetto psicologico. L’aggressività non è tutta uguale. Ne esiste una di tipo predatorio, caratterizzata dalla lucidità di chi la mette in atto ed è tipica degli psicopatici e che si può ravvedere in essi già in tenera età. Molti di essi infatti da piccoli avevano l’abitudine di torturare animali a sangue caldo. L’altro tipo di aggressività è quella di tipo affettivo caratterizzata da una forte impulsività e da una reazione totalmente incontrollata». Il dottor Artico ha fatto poi un excursus sulla formazione della sfera empatica di un individuo a partire dalla più giovane età spiegando come un soggetto impara a capire gli altri e a sviluppare correttamente la propria sfera empatica.

Il dott. Nicola Artico

«Questo meccanismo di apprendimento – ha continuato lo psicologo – è così sofisticato che talvolta può incepparsi. Questa inceppatura produce i problemi che hanno a che fare con la violenza. Si ha infatti in questi soggetti una sostanziale incapacità nell’intuire quello che gli altri sentono. Il rapporto tra uomo o donna non è solo una questione biologica, ma anche, come dicevo prima, un fattore storico-culturale che varia di paese in paese. Noi quindi siamo un insieme di tanti fattori biologici, fisici, culturali… Noi adesso cercheremo di schematizzare il tutto in chiave psicologica».

«Gli uomini sono geneticamente più predisposti all’aggressività. Un sistema formativo dal punto di vista empatico che non produce effetti porta col tempo ad individuare quelli che sono i soggetti propensi alla violenza nei confronti delle donne. Tra emozioni e azioni c’è un profondo deficit del pensiero, costituito dai ragionamenti che dovrebbero frapporsi tra azioni ed emozioni. Se il pensiero è debole si fa presto a passare dall’emozione all’azione. Il fatto di non poter visualizzare mentalmente un’esperienza è infatti fortemente interconnesso al fatto di non potergli attribuire un senso».

È stato poi mostrato un filmato che aveva come oggetto una donna con delle disabilità vittima di violenza verbale propagata tramite commenti sul suo profilo Facebook. «Questo filmato – ha affermato il dottor Artico – ci mostra una forma di violenza psicologica paragonabile dal punto di vista psicologico a quella fisica. Questa ragazza, per il solo fatto di testimoniare di vivere libera senza nascondersi, impatta su persone che hanno poca abitudine alla pensabilità e che sono persone conformiste e che vengono inquadrate nel tipo del sotto-proletariato cognitivo. Questa ragazza si mette in mostra e sfida questi bulli da tastiera. La vita libera di questa donna è per questi soggetti impensabile. Questi individui ragionano sopprimendo ciò che non possono controllare».

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