Stagno Tanto, tanto malcontento; tanta arrabbiatura; tanta voglia di voltar pagina, di non stare a ripetersi sempre i soliti problemi, ma al contrario di veder mettere in atto soluzioni concrete. Si può riassumere così, sinteticamente, la riunione di ieri del Consiglio di Frazione di Stagno.

Al di là, delle precisazioni nominalistiche accademiche (se si potesse o meno parlare di “assemblea pubblica”), una riunione pubblica (come non può essere altrimenti per un CDF) alla quale hanno partecipato diverse decine di persone, nonostante il mancato beneplacito del Comune, che aveva sconsigliato di fare assemblee senza il previo coinvolgimento degli enti competenti. Ma a Stagno si è deciso comunque di andare fino in fondo stavolta.

Ad aprire la riunione il presidente del CDF Giuseppe Cintio che ha sottolineato come ormai le “bombe d’acqua” sono ordinaria amministrazione per come è cambiato il clima. Cintio ha sottolineato anche la necessità di organizzare un’assemblea pubblica con Regione, Provincia e Comune con all’ordine del giorno “cose concrete”. Il consigliere Claudio Marconi, dal canto suo, ha evidenziato la necessità che la gente si muova in massa: «se siamo sempre i soliti 4 gatti…». Ieri, come è stato notato, erano tutt’altro che “4 gatti”, ma è stato auspicato che questa partecipazione di massa sia durevole nel tempo.

Dopo gli interventi di Cintio e Marconi, spazio a quelli del pubblico. Una donna ha detto: «siamo stati miracolati; fortuna che non c’è scappato il morto», per poi aggiungere: «mi rammarica il fatto che dopo tanti anni non sia stato fatto niente». Cintio l’ha corretta: «non è vero che non è stato fatto niente, ma sicuramente non abbastanza». Di tono acceso l’intervento successivo: «il tempo della pazienza è finito: sono anni che fanno promesse e anni che siamo in queste condizioni. Sarà il tempo di chiamare i responsabili con nome e cognome?! È ora di tirare i cazzotti sul tavolo! C’è una sentenza che stabilisce che non è lecito pagare una tassa se non c’è un servizio in corrispettivo». Poi ha ripreso la parola il presidente del Consiglio di Frazione per sottolineare la necessità di «rendere Via Aiaccia completamente percorribile; è l’unica via di fuga che abbiamo in caso di eventi eccezionali».

A seguire, l’intervento di Paolo Schiavon del comitato Collesalviamo l’Ambiente: «il nostro comitsto non vuole alzare scudi o lanciar frecce, ma dare un contributo costruttivo. Occorre rilanciare una riflessione: questo territorio non può più sopportare pressioni. Bisogna fermarci e riflettere su questo». Di tono più pacato rispetto ad alcuni interventi precedenti, quello del consigliere Paolo Bertelli: «se andiamo allo scontro non se ne esce». «Occorre moderazione e sapere cosa si chiede; occorrono piani con obiettivi, tempistiche e finanziamenti. Il nostro momento conflittuale col Comune deve finire se vogliamo fare l’interesse della gente».

Dopo, spazio nuovamente agli interventi del pubblico. Un cittadino ha elogiato l’operato del CDF stagnino contrapponendolo a quello «del commissariato Consiglio di Frazione di Guasticce». Nel merito della vicenda: «ci sono dei responsabili; sono stati fatti degli abusi edilizi, sono sotto gli occhi di tutti». L’uomo ha poi aggiunto, sdegnato: «e poi la nostra Amministrazione Comunale fa i confronti con Livorno! Ma voi che (omissis) avete fatto?!». A seguire è intervenuto anche l’unico rappresentante del Comune presente fra il pubblico, il consigliere comunale della frazione Giovanni Biasci che ha ricordato che «i problemi di Stagno risalgono a decenni fa». In conclusione è intervenuto anche il segretario di Rifondazione Comunista Collesalvetti, Alberto Benedetti, che ha ricordato: «Fra Regione e Governo sono stati stanziati 18 milioni di euro. Bisogna pungolare chi ha questi soldi, che dovranno essere stanziati per porre rimedio agli errori che sono stati fatti. È opportuno che si inizi a pensare non solo ad incontri con l’Amministrazione Comunale, ma anche con il commissario straordinario (il presidente della Regione, Enrico Rossi, ndr). Bisogna tenere il fiato sul collo delle istituzioni: i soldi ci sono, ora vanno spesi in maniera intelligente».

Dicendo questo, Benedetti ha sostanzialmente anticipato Cintio, il cui intervento conclusivo è stato incentrato proprio sulla necessità di un incontro col sindaco e col commissario straordinario per parlare di come spendere questi soldi per mettere in sicurezza il territorio. «Manderemo una lettera per richiedere un incontro urgente aperto a tutti i cittadini del territorio; lo vogliamo con forza!».

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