Stagno Tre settimane di giochi e attività per i più piccoli presso la Parrocchia di San Luca. Conclusa l’edizione 2017 del Guastagno, l’iniziativa nata nel 2002 da una collaborazione tra la parrocchia di Stagno e quella di Guasticce. è tempo di bilanci. Pur nato nel 2002, il Guastagno è stato perfezionato nel 2008 dall’equipe di Stagno e l’iniziativa è stata in seguito oggetto di una riprogrammazione, diventando un vero e proprio progetto educativo coordinato dal responsabile legale Don Piotr Grajper e dalla responsabile laica Monica Calvaruso e il suo staff.
L’edizione 2017 è terminata lo scorso venerdì ed ha visto partecipare i bambini a vari giochi e attività che hanno permesso ad essi di vivere due storie, una fantastica nell’ambito del giocone pomeridiano e una del santo, improntata quest’anno sulla storia dei Santi beati Zibi e Miguel, frati francescani conventuali uccisi durante una missione in Perù nel 1991.
Nell’ambito dell’iniziativa sono state organizzate anche alcune gite a scopo ludico ed educativo organizzate con la collaborazione della Misericordia di Montenero, Vicarello e delle squadre antincendio boschivo e gruppo cinofili. Quest’ anno hanno partecipato al Guastagno circa 131 bambini guidati da uno staff di oltre 50 persone che ha accolto anche animatori formati e ben preparati tra i quali figurano alcuni ragazzi provenienti dal progetto scuola-lavoro, realizzato grazie alle convenzioni stipulate con il Liceo Cecioni e l’ Istituto Tecnico Industriale “Galileo Galilei” di Livorno.
Un grande successo quindi per un iniziativa, di grande portata sul territorio colligiano, che costituisce un servizio utile per le famiglie ed insegna ad i bambini ad amare e condividere passando il tempo in un ambiente piacevole, che ogni anno è diventato «un appuntamento fisso ed importante al termine delle scuole che trasmette ai bambini valori fondamentali, ma soprattutto insegna loro ad essere come Gesù e ad amare il prossimo come loro stessi», come spiega Monica Calvaruso, che nel fare un bilancio dell’iniziativa parla di «un’edizione stupenda».
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