Guasticce Rifondazione Comunista verso il congresso. In vista di quello, Collenews ha intervistato il segretario uscente, Alberto Benedetti, che ai lettori di questa testata parla del “cantiere della Sinistra” che ha in mente e di come lo vede realizzabile anche alla luce di quanto è avvenuto con il referendum costituzionale del 4 dicembre scorso. Sulle prossime elezioni amministrative non ha dubbi Benedetti: «le potenzialità per governare questo Comune nella Sinistra colligiana alternativa al PD ci sono tutte». Il segretario uscente dà anche un giudizio, negativo, sulla politica di rilancio industriale e degli investimenti e sul Son state piano di riqualificazione delle frazioni lancia una stoccata ai dem: «son fatte scelte per tener buone le varie fazioni all’interno del PD».

 

Benedetti, a breve il vostro congresso. Cosa c’è all’ordine del giorno?

«Il 4 marzo, sì, faremo il nostro congresso di circolo, poi a fine mese il congresso nazionale. All’ordine del giorno del congresso nazionale ci saranno due documenti, io speravo in uno unico, emendabile, ma insomma… Rifondazione si troverà dunque a discutere su due testi, identici nella descrizione della realtà, ma con proposte diverse, chiaramente, altrimenti sarebbero speculari. Sulla base di quanto emergerà inizieranno anche i percorsi a livello locale, fra cui quello per l’unità della Sinistra».

 

Infatti è già un po’ che parlate di “cantiere della Sinistra”… Lo vede possibile, in che forme e in che tempistiche?

«Mi sembra che il risultato del referendum costituzionale abbia parlato chiaro: è assolutamente possibile questo percorso, perché i risultati parlano chiaro: in questo Comune ha vinto il NO in maniera chiara. C’è stata una gran movimentazione di persone che da casa si sono spostate per andare a votare. Gente che erano anni che non votava, se si analizza il dato numerico. Queste persone hanno avuto un sussulto di coscienza quando si è deciso di andare a toccare la Costituzione che arrivava dalla Resistenza partigiana. In quelle percentuali ci sta una larga fetta di Sinistra che da anni se ne sta a casa perché non si sente rappresentata. Noi vorremmo provare a riportarla all’interno della vita politica»

 

Chi pensa possano essere gli interlocutori di Rifondazione Comunista per questo “cantiere della Sinistra”? SEL, Possibile…?

«Con Possibile, il partito di Civati, a Collesalvetti il percorso l’abbiamo avviato assieme. Siamo noi che abbiamo avviato il Comitato per il NO al referendum. Insieme a Possibile abbiamo fatto degli incontri su varie tematiche; ci sono le basi per condividere un percorso assieme. Spero che in questo percorso possa confluire anche Sinistra Italiana, ex SEL, con la quale ancora oggi non abbiamo avuto un confronto, ma… Noi li inviteremo al nostro congresso; speriamo che da lì possa partire un confronto anche con loro per capire se c’è la volontà di mettere assieme i vari pezzi della Sinistra».

 

Pensa sia verosimile una lista unica della Sinistra per riuscire quantomeno ad entrare in Consiglio Comunale alle prossime elezioni? Oppure ambite al governo del Comune?

«Sulla lista unica, è presto per dirlo. Sono cose che dovranno essere discusse con calma all’interno delle varie forze politiche, fra dirigenti, iscritti, compagni e compagne. L’ambizione è quella di… Le potenzialità per governare questo Comune ci sono tutte nella Sinistra colligiana. Per certi aspetti, abbiamo ricette migliori rispetto a quelle messe in campo dal PD fino ad oggi».

 

Giustappunto. Come giudica ciò che sta avvenendo in casa PD, le loro fibrillazioni… E come tutto questo si interfaccia col vostro percorso politico?

«Per quanto mi riguarda, non sono per niente attirato da personaggi come D’Alema, Bersani… Non credo siano figure che possano compattare la Sinistra. Sono personaggi che hanno contribuito a creare la situazione in cui siamo; che hanno generato le politiche con cui oggi dobbiamo fare i conti, per cui non credo questi possano essere i riferimenti della Sinistra, che sono necessariamente altri. Le fibrillazioni in casa PD, le scissioni – che non auguro loro perché ci sono passato all’interno del mio partito – sono un impoverimento; un problema che non si risana. Ovviamente questo causerà loro una perdita di iscritti, un abbandono di simpatizzanti… Speriamo che questa situazione faccia convogliare un po’ d’attenzione sulla Sinistra radicale, alternativa al PD, in tutte le sue sfaccettature. Questo potrebbe agevolarci, far convergere sulla Sinistra tutta, non solo noi, qualche consenso in più».

 

Livorno, Collesalvetti, Rosignano… aree di crisi complessa. Si sta cercando di rilanciare il polo produttivo: mettere in campo un rilancio industriale, attrarre investimenti con Invitalia… Come giudicate questa politica?

«Sostanzialmente negativo. Ad oggi, nonostante siano anni che si ragione di queste cose, non è successo niente. Ci sono state varie campagne elettorali: sono stati promessi un sacco di soldi, ma la situazione… A Piombino i lavoratori sono costantemente in sciopero, in manifestazione per le strade. A Livorno ci sono 30.000 disoccupati su tutta la Provincia. Ad ora tutte le promesse, le prospettive che ci ha messo davanti quel PD che governa il Comune, la Provincia, la Regione e perfino lo Stato non hanno modificato niente rispetto alla situazione drammatica in cui ancora oggi siamo».

 

Su quali temi del territorio colligiano concentrerete la vostra attenzione nei prossimi mesi?

«Un po’ su tutto. Siamo un partito strutturato. C’è un numero di compagni tale, nella mia segreteria – uscente, vediamo al congresso cosa succede – da potercelo consentire; abbiamo gente competente che segue tutte le tematiche. Numericamente siamo pochi, facciamo fatica fra impegni di lavoro, famiglia… ma cerchiamo di stare su tutte le tematiche. Recentemente abbiamo presentato un’interrogazione al sindaco sulla 555 per capire quali siano le intenzioni dell’Amministrazione su quella strada. Sul sociale stiamo seguendo ciò che avviene sulle politiche abitative. Crediamo che un’Amministrazione di Sinistra, stante il miglioramento della situazione di bilancio, avrebbe dovuto investire qualcosa in più in politiche abitative. Occorre edificare alloggi popolari per agevolare chi è in difficoltà; chi perde il lavoro e perde la casa e sono sempre di più anche nel nostro Comune. E poi, il trasporto pubblico locale, l’urbanistica, i lavori pubblici… Son state fatte scelte, per esempio sul piano di riqualificazione delle frazioni, per tener buone le varie fazioni all’interno del PD. Queste scelte non risolveranno nessun problema che frazioni e cittadini hanno, ma solo appunto a tener buoni i vari gruppetti all’interno del PD».

 

diego.vanni@collenews.it

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