Serafino De Luca (FI)

Serafino De Luca (FI)

Vicarello Il segreto sta nella risoluzione dei problemi della gente. È la convinzione di Serafino De Luca, consigliere e capogruppo di Forza Italia in Consiglio Comunale. In questa intervista De Luca parla della crisi nel rapporto fra politica e cittadino, della grande mancanza di partecipazione e di interesse all’attività politica e amministrativa, agli incontri del Comune, alle sedute dei Consigli di Frazione. Quale la soluzione? Nuove formule, nuovi contenitori? No. «È come quando si va dal medico. Qual’è un medico che si accetta? Quello che, presentatogli il problema, trova la soluzione». L’intervista

 

De Luca, siamo ormai a fine anno… Che bilancio fa della sua attività politica, del percorso politico che ha fatto Forza Italia in Consiglio Comunale in questo 2016?

«Dall’inizio dell’anno abbiamo partecipato a tutte le manifestazioni politiche che ci sono state nel Comune di Collesalvetti; sono stato sempre presente alle commissioni e ai Consigli Comunali, tranne nel periodo estivo. Ho presentato interrogazioni e interpellanze. Alcune sono state efficaci, altre sono ancora in discussione per problematiche di Vicarello».

 

Ha presentato solo interpellanze e interrogazioni su Vicarello, dunque?

«Sì; io sto a Vicarello e qui mi concentro, ma se un cittadino di Stagno, Vicarello o Guasticce mi sottopone un problema, anche se non presento un’interrogazione, vado comunque nei vari uffici e sottopongo il problema all’Amministrazione. Mi è successo anche l’altro giorno per un caso di lampioni non funzionanti».

 

Il clima che si respira in Consiglio Comunale? Questa è la prima consiliatura che vede presenti in Aula i Cinque Stelle… Ma al di là di questo, qual’è la temperatura politica dentro e fuori il Consiglio Comunale?

«I Cinque Stelle sono un po’ rumorosi. Lavorano. Dicono e fanno degli attacchi che potrebbero talvolta risparmiarsi; potrebbero essere più accondiscendenti alle volte. In politica bisogna talvolta mediare e cercare di fare il bene dei cittadini. Non si può fare politica soltanto per apparire. In alcuni casi sbagliano, altre volte vanno a fondo alle cose e vedo che le portano avanti».

 

Le sembra dunque un clima teso, tranquillo o una via di mezzo….?

«Molte volte il clima è stato abbastanza teso; in alcuni Consigli Comunali sono volate parole un po’ pesantucce, ma… la politica è come il calcio: dopo la partita ci si stringe la mano e finisce tutto lì, a meno che non ci sia astio, ma….».

 

Un conto però è quello che avviene nelle aule della politica, in questo caso l’aula consiliare del Municipio di Collesalvetti, altro conto è la realtà che c’è fuori. Sul territorio, cosa vede? C’è interesse per la politica, per l’attività della Giunta, del Consiglio Comunale, a prescindere dall’appartenenza partitica, c’è interesse nelle singole frazioni oppure percepisce una distanza?

«Una riprova l’abbiamo avuta proprio ora col Documento di Programmazione.È stato fatto un percorso di concertazione coi Consigli di Frazione e la gente, però queste sedute sono state disertate. Ne abbiamo discusso anche recentemente in terza commissione; l’assessore Crespolini si lamentava della mancata partecipazione: a volte ci sono 2 o 3 persone e a qualcuno dei presenti talvolta non interessava nemmeno l’argomento in discussione, pensava si parlasse d’altro».

 

Perché, secondo lei, c’è questa distanza? C’è la stessa distanza fra politica e cittadino che c’è a livello nazionale oppure la politica locale è addirittura meno partecipata perché considerata poco interessante?

«Questo dipende da noi politici; dovremmo cercare di avvicinare le persone, bisognerebbe lavorare sempre con la gente, non solo quando ci sono le elezioni o la presentazione del DUP… Idem per i Consigli di Frazione, che non partecipano sempre all’attività amministrativa, ma solo quando sono chiamati a farlo».

 

La gente, peraltro, non partecipa nemmeno ai Consigli di Frazione…

«No».

 

C’è un modo, secondo lei, per riavvicinare la gente alla politica, all’attività delle istituzioni? La formula dei Consigli di Frazione, abbiamo visto, non è che abbia funzionato molto. Gli incontri del Comune sul bilancio partecipato… un po’ di gente ci va, ma non c’è mai una grande partecipazione. C’è la possibilità, a suo giudizio, di mettersi a tavolino e studiare una formula nuova per ri-coinvolgere la gente, riavvicinarla alla politica, oppure si dà per scontato l’elettroencefalogramma piatto?

«Quando ero più attivo sul territorio, ricordo che avevo un seguito di persone. Ora c’è maggiore distanza. Anche quelli del mio partito… votano sì: i miei voti li prendo, ma c’è molta più distanza. Le persone sono sdegnate dalla politica fatta male. Il segreto sta nel progetto, nell’avere un progetto. Se noi portiamo all’attenzione dell’Amministrazione un progetto e questa lo attua, il cittadino riconosce nel Comune il risolutore dei problemi».

 

Il segreto sta nella risoluzione dei problemi della gente, dunque.

«Sì. Bisogna aver chiaro il problema e a questo trovare una soluzione. È come quando si va dal medico. Qual’è un medico che si accetta? Quello che, presentatogli il problema, trova la soluzione. Se c’è solo un’ipotesi di soluzione in campagna elettorale e poi questa non si concretizza, per tornare alla metafora, il paziente rimane sempre malato».

 

diego.vanni@collenews.it

Twitter Vanni cronista 2

 

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