iniziativa-per-la-giornata-contro-la-violenza-sulle-donneCollesalvetti Oggi ricorreva la “Giornata Internazionale contro la violenza sulle Donne”. Per l’occasione l’Amministrazione Comunale di Collesalvetti in collaborazione con la IV^ Commissione Consiliare, la Commissione Pari Opportunità e l’Unione Donne Italiane di Stagno, ha dato il via ad una campagna di sensibilizzazione, che proseguirà anche nel corso dei prossimi mesi, e che consiste nella pitturazione in rosso di alcune panchine sul territorio.

 

La giornata e il suo senso «Una giornata – così il sindaco Bacci – dedicata a riscoprire il senso della parola “assente” nei confronti di molte donne, vittime di violenza spesso direttamente da parte del proprio compagno, assente in chi deturpa i beni comuni non consapevole che si tratta qualcosa che è di tutti, lui compreso. Sia nel primo che nel secondo caso, l’unica arma è quella della denuncia, e del non darla vinta, mai, a chi crede di zittire le diversità e la bellezza con la barbarie della violenza».

 

iniziativa-per-la-giornata-contro-la-violenza-sulle-donne-2«Questa è una data – così il vicesindaco Camici – in cui si celebra in tutto il mondo la Giornata contro la violenza sulle donne. Una giornata istituita dell’assemblea generale dell’ONU nel 1999 al fine di incentivare la promozione di iniziative volte a sensibilizzare, educare, informare l’opinione pubblica sul tema della violenza in ogni sua forma ai danni delle donne. Nel nostro Comune abbiamo deciso di farlo così, “inaugurando” delle panchine tinte di rosso con disegni e scritte inerenti al tema centrale di questa giornata. Semplici panchine che in questo modo diventano un simbolo importante nella lotta contro la violenza di genere che hanno lo scopo di attirare l’attenzione e stimolare un confronto e una riflessione sulla violenza e sui cambiamenti culturali necessari per contrastarla combatterla e provare a sconfiggerla. Dobbiamo insegnare alle nuove generazioni e forse re-insegnare alle vecchie il significato della parola “rispetto” in generale, ma soprattutto il rispetto della persona in quanto tale. Questo abbiamo fatto questa mattina con la presenza di alcuni bambini e ragazzi delle nostre scuole. Con quei bambini, bambine, ragazzi e ragazze che saranno uomini e donne del domani. Un ringraziamento alle dirigenti scolastiche alle insegnati che hanno dimostrato sensibilità e volontà di essere presenti questa mattina e di avviare un percorso di educazione proprio su questo tema. Un ringraziamento alle meravigliose donne dell’ U. D. I, alla Commissione Pari Opportunità di Collesalvetti; alla IV Commissione Consiliare, al nostro personale operaio; a Asia Cardellini e Anna Pandolfi, che sono le autrici dei dipinti delle nostre panchine e in generale a tutti coloro che hanno permesso che questo progetto decollasse. É stata una bella mattinata e neanche il brutto tempo iniziale ha scoraggiato le scuole».

 

L’episodio di vandalismo ai danni della panchina di Stagno Come noto, la panchina di Stagno è stata imbrattata da dei vandali. Nonostante una prima volontà di lasciarla così a mo’ di esempio di cos’è il malcostume e il “non rispetto” nella pratica, alla fine  l’Amministrazione ha deciso di risistemarla e questo ha promesso ai bambini delle scuole stamattina. Alcuni cittadini infatti si sono resi disponibili a ricartarla e ritingerla e la ragazza che l’aveva decorata, a farlo nuovamente.  Ad essersi resi disponibili per fare il lavoro a Stagno sono stati Melissa Meyer e il suo compagno Marco Brughitta. Che a Guasticce, frazione che non era stata protagonista di alcuna iniziativa, avevano già dato del loro.

 

«Tutto è nato – ci spiega Melissa – dalla cosa delle panchine; dal fatto che Guasticce non fosse stata presa in considerazione ma solo per questi giorni, nei prossimi infatti l’iniziativa verrà fatta anche qui; sono già d’accordo con l’Amministrazione Comunale. Avevo comunque già comprato la tinta rossa per la panchina di Stagno, per farla trovare rossa ai bambini stamattina, ma pioveva. E allora mi è venuta l’idea di fare qualcosa per conto mio, in casa, con quel rosso, per il nostro paese. Un qualcosa di simbolico. Ecco così la sedia rossa, ritinta, un paio di décolleté tinte di rosso, un mio vestito rosso e un laccio natalizio con delle campanelline rosse. Avevo tutto il necessario Poi è arrivata l’ispirazione per le frasi e ce le ho scritte sopra. Tutto questo stamattina l’ho allestito fuori da un bar di Guasticce, chiedendo prima il permesso».

 

«Ho scelto una sedia perché era l’oggetto più semplice e più comune in una casa. Una sedia vuota con degli oggetti femminili sopra era quello che secondo me rappresentava maggiormente il vuoto lasciato da una donna dopo aver subito violenza ed essere stata uccisa. Ho lasciato intatta la sedia con le sue cose così. L’ho fatto per tutte le donne del nostro paese e non, per chi conosco e non». Queste le scritte sulla sedia:

 

«La violenza sulle donne non ha confini… E spesso ha le chiavi di casa. 25 novembre come ogni altro giorno! Basta violenza verso le donne!»

 

«Rosso come il suo gioiello, come il suo vestito, come il suo rossetto… ma mai rosso come il suo sangue»

 

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