Loredana-Pantaleone

Loredana Pantaleone (M5S)

Collesalvetti Approvazione all’unanimità (PD e M5S, Forza Italia era assente) in Consiglio Comunale per la proposta del Movimento Cinque Stelle di bandire dal territorio colligiano il glifosato. La mozione presentata dai pentastellati, che ha incassato anche il sostegno del PD, impegna l’Amministrazione Comunale ad evitare nel territorio comunale l’uso del glifosato e dei prodotti contenti questo elemento su tutte le aree pubbliche.

 

Il documento impegna anche ad evitare l’uso di glifosato e dei prodotti contenti questo elemento da parte di strutture pubbliche, società e associazioni e ad effettuare o richiedere ad Arpat che venga effettuato un monitoraggio approfondito e costante delle acque per verificare la presenza di glifosato. Nel documento si chiede anche alla Regione Toscana una regolamentazione restrittiva sulla vendita e l’utilizzo del glifosato e dei prodotti che lo contengono, anche prevedendo eventuali incentivi nel piano di sviluppo rurale per i soggetti che ne evitano l’utilizzo. Infine, il documento impegna l’Amministrazione a «mettere a conoscenza la cittadinanza delle misure adottate e della tossicità del glifosato attraverso assemblee pubbliche; pubblicazioni sul sito del Comune e iniziative nelle scuole».

 

Ad illustrare il documento la consigliera Loredana Pantaleone, che ha messo subito in rilievo che «ci sono sempre più agricoltori che utilizzano questo diserbante anche ad di fuori delle aree coltivate e semplici cittadini che irrorano le fasce erbose delle loro abitazioni con erbicidi per evitare lo sviluppo delle erbe infestanti». «La pratica del diserbo, erroneamente considerata come alternativa agli interventi di tipo meccanico, viene oggi utilizzata – ha proseguito la consigliera Cinque Stelle – per il decoro delle strade pubbliche ed è sostenuta dalle industrie chimiche che producono il diserbante più aggressivo e meno selettivo presente oggi sul mercato, appunto il glifosato».

 

Il quale «è certamente tossico per via acquatica e non a caso fra le precauzioni d’uso del diserbante basato sul glifosato è tassativamente vietato irrorare i bordi dei corsi d’acqua e delle zone umide, a causa della sua accertata tossicità, anche a basse concentrazioni, sugli organismi acquatici». La Pantaleone ha poi ricordato all’Aula come «il 20 marzo 2015 la International Agency of Research on Cancer, un’istituto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha emesso un comunicato che classifica il glifosato come probabilmente cancerogeno per l’essere umano. Risultati di numerose ricerche hanno dimostrato relazioni tra l’esposizione umana al glifosato e l’insorgenza di malattie, disfunzioni e malformazioni. In Germania sono state ritrovate tracce dei suoi metaboliti nella popolazione, non solo nell’urina, ma anche nel latte materno».

 

«Oggi – ha concluso la consigliera pentastellata –  il principio attivo è usato nella preparazione di almeno 750 erbicidi destinati all’agricoltura, ma anche al giardinaggio e alla cura del verde pubblico. Dati pubblicati dall‘Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale rilevano la presenza del glifosato e dell’AMPA, derivante dalla degradazione del glifosato, fra le sostanze inquinanti più presenti nelle acque superficiali. Il rapporto ISPRA 2016 relativo ai dati 2013-2014 ha rilevato le due sostanze al 70,9% nei punti di monitoraggio delle acque superficiali della Toscana. Anche Arpat ha sostenuto che la zona di Collesalvetti è altamente inquinata da fitofarmaci». Infine, riguardo «l’importanza della messa a conoscenza della cittadinanza delle misure adottate e della tossicità del glifosato», così la Pantaleone: «mi sono resa conto che la stragrande maggioranza della popolazione che ne fa uso non sa i danni che provoca».

 

Fabio Iannone

Fabio Iannone, capogruppo PD

Esposta la mozione, si è aperto il dibattito. Il primo ad intervenire è stato il capogruppo PD Fabio Iannone, che in apertura del suo intervento ha ricordato che «la Regione Toscana nel 2015 ha già vietato l’uso del glifosato nelle aree extra agricole proprio perché ha recepito la comunicazione dell’OMS». «Gli amministratori della Regione Toscana sono stati più bravi rispetto agli altri, ossia quelli italiani, che sono intervenuti dopo, ma sono stati più bravi anche rispetto alle altre nazioni europee perché l’Italia, pur recependo la normativa della Toscana con un anno di ritardo, ha comunque preceduto gli altri paesi dell’Unione Europea, che ad ora ci risulta non si siano ancora adeguati». Iannone si è poi detto d’accordo con l’informare la popolazione, pur con una sottolineatura: «vedremo se sarà il caso di farlo anche nelle scuole, per ragioni d’età». Ingine, «sulla regolamentazione restrittiva, non è che non siamo d’accordo, ma bisognerà vedere come poi può intervenire la Regione sulla vendita di prodotti». Dopo Iannone è stata la volta del collega Giovanni Biasci, che ha ricordato il lavoro fatto in commissione e l’unanimità già maturata in quella sede. «Un suggerimento che ci era stato fatto per poter limitare l’uso di questo prodotto – ha concluso Biasci – consisteva nel non dare incentivi agli agricoltori che ne fanno uso».

 

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