Alberto BenedettiBiscottino «Stucchevoli prese di posizione»; «modo di fare oltremodo vergognoso»; «stupida partita a braccio di ferro tra i due Comuni»; «stucchevole ed insopportabile telenovela» . Non usano mezze parole dal circolo colligiano di Rifondazione Comunista per descrivere la vicenda di Biscottino. E ce n’è per tutti: dall’Amministrazione labronica a guida Cinque Stelle a quella del Comune di Collesalvetti del Partito Democratico. E anche per la Regione.

 

«Assistiamo – si legge in un comunicato del circolo – ad un ennesimo passaggio sulla stampa locale, per quanto riguarda le sorti della Piattaforma di Biscottino, sita nel Comune di Collesalvetti, ma ambita e bramata da molti, a quanto ci pare di capire, soprattutto dal Comune di Livorno. Ennesimo passaggio sulla stampa locale di una querelle che oramai va avanti, in modo stucchevole diremmo, da mesi, senza venire mai a capo di nulla. Usando la parola stucchevole in effetti, ci siamo voluti contenere, in quanto le definizioni per questa insopportabile telenovela sarebbero ben altre».

 

«Lo diciamo – si legge ancora nella nota dei comunisti locali – partendo dal presupposto che in primis stiamo parlando di una struttura pubblica, con la partecipazioni di privati, vero, ma a maggioranza di capitale pubblico, con il Comune di Collesalvetti in prima linea, sia dal punto di vista del pacchetto azionario, sia dal punto di vista del controllo urbanistico di quell’area e di quella struttura. Già questo ci pare un punto importante dal quale partire. Il secondo motivo, ma non certo meno importante è che qui le due Amministrazioni, labronica e colligiana, si rimpallano come se fosse “robetta” una questione come la salute pubblica dei cittadini dei due paesi limitrofi alla Piattaforma e cioè Stagno e Guasticce, approssimativamente, messe assieme circa 7.000 abitanti».

 

«Noi diciamo basta. Questa non è un modo serio di amministrare due Comuni importanti come Livorno e Collesalvetti, noi siamo stufi e la gente, oltre ad essere stufa, è preoccupata e disorientata da queste stucchevoli prese di posizione politiche per nulla confacenti ad amministrazioni serie e rispettose della popolazione amministrata. Riteniamo oltremodo vergognoso il modo di affrontare una tematica così delicata e così importante e fondamentale per il futuro dell’ambiente e della salute pubblica. Ci chiediamo, ma la Regione Toscana dov’è? Che ruolo ha intenzione di giocare in questa stupida partita a braccio di ferro tra i due Comuni, visto che anch’essa detiene la sua quota di proprietà della Piattaforma? Quella Regione che durante l’ultima campagna elettorale aveva promesso “cascate di soldi” per la nostra zona e di cui ancora oggi, nonostante le continue perdite di posti di lavoro, non si è visto un centesimo. Forse sarebbe opportuno che anche il presidente Rossi dicesse la sua e meglio se in pubblico. Sì: in pubblico, perché stanchi di essere rimpallati da un Municipio all’altro, chiediamo che venga organizzato un confronto pubblico, carte alla mano, tra i due sindaci, maglio sarebbe in presenza della Regione e nel paese di Stagno».

 

«Noi una nostra idea in merito l’abbiamo, che nessuno pensi però di venire a raccontare barzellette o farfugliare discorsi in politichese, atti amministrativi alla mano le Amministrazioni Comunali dovranno dimostrare tutto quello detto fino ad oggi si è letto sulla stampa locale. Ci dovranno spiegare inoltre, come intendono proseguire in merito alla questione e quali siano gli atti e i passaggi politici che ognuno prenderà nei prossimi mesi in merito al futuro della piattaforma. Su tutto questo i cittadini valuteranno e decideranno a chi dare credito nel proseguimento sul futuro della Piattaforma. Futuro che a nostro avviso dovrà necessariamente poi passare attraverso una valutazione pubblica da parte dei cittadini interessati. Ora basta, vogliamo chiarezza».

 

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