Dario Fattorini (PD)

Dario Fattorini (PD)

Collesalvetti Un ordine del giorno urgente sulla svolta autoritaria in Turchia. É quanto presentato dal consigliere PD Dario Fattorini durante l’ultima seduta del Consiglio Comunale. “I fatti delle scorse settimane presentano profili di drammaticità tali da richiederne la discussione urgente nel Consiglio Comunale odierno”, si legge nella motivazione dell’urgenza. Urgenza che è stata votata all’unanimità dall’Aula.

 

 

La situazione in Turchia Fattorini nel suo documento ha fatto riferimento anzitutto ai «fatti drammatici avvenuti in Turchia nei giorni di venerdì 15 e sabato 16 luglio scorsi» e al fatto che «non sono chiari attori, dinamiche e origini del tentato golpe». Golpe che – ha chiarito Fattorini – «deve essere condannato». Il consigliere PD ha fatto riferimento in premessa del suo odg alle «migliaia di persone arrestate», alle «restrizioni della libertà di movimento», al «divieto di manifestare», alla «censura» e ancora: «limitazione della libertà di associazione» e «repressione contro la minoranza curda». Tutto questo – ha scritto a chiare lettere Fattorini nel suo documento – «sta falcidiando ogni forma democratica e civile di dibattito interno e di opposizione e rischia di degenerare nell’instaurazione di un regime autoritario».

 

Il consigliere dem ha fatto riferimento anche alla «volontà espressa dal Governo turco di sospendere la convenzione europea sui diritti dell’uomo e ripristinare la pena di morte»; alle dichiarazioni del ministro degli esteri, Gentiloni «il quale ha affermato in diverse occasioni pubbliche che ogni ipotesi di reintroduzione della pena di morte allontana la Turchia dall’Europa» e a quelle dell’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Federica Mogherini «circa la totale non giustificabilità delle violazioni delle libertà e dei diritti fondamentali del popolo turco». Fattorini ha fatto menzione anche delle «minacce paventate nei confronti della popolazione femminile» e ha parlato di una «situazione già a rischio dopo le dichiarazioni di Erdogan sul ruolo naturale delle donne nella società turca, per cui porre donne e uomini sullo stesso piano è contro natura».

 

Riferimenti, nel documento, non sono mancati relativamente al fatto che «pur essendo il primo Paese firmatario della Convenzione di Istanbul sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica del 2011, la Turchia nella classifica del Gender Gap del World Economic Forum del 2015 era in 130esima posizione ed è al 77esimo posto su 100 nell’indice sull’uguaglianza del genere del Programma per lo Sviluppo dell’ONU».

 

Consiglio Comunale 30 aprile 2015Il dispositivo del documento Sulla base di queste premesse – così recita l’ordine del giorno a firma Fattorini – «il Consiglio Comunale di Collesalvetti esprime la sua solidarietà a tutto il popolo turco; chiede al Governo italiano, all’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Federica Mogherini e ai parlamentari europei eletti nelle circoscrizioni italiane di farsi portavoce presso le più alte istituzioni europee della solidarietà e di esprimere la netta condanna per quanto avvenuto ad opera di Erdogan in Turchia e di chiedere al Governo turco di ripristinare lo stato di diritto e di non sospendere la Convezione Europea sui diritti dell’uomo e non ripristinare la pena di morte come paventato, nonché di vigilare attentamente su quanto avverrà nei prossimi mesi».

 

Voto e polemiche La  mozione chiede infine al sindaco di trasmettere l’odg al Ministero degli Esteri, alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, all’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza e ai parlamentari europei eletti nella circoscrizione centrale. Il documento è stato approvato all’unanimità, compreso dunque il voto del Movimento Cinque Stelle, il cui capogruppo Daniele Rossi ha parlato di «questione cara a tutta la popolazione europea» e ha però lamentato come non sia stata usata la «solita cortesia» nei confronti della minoranza. Il riferimento è al documento approdato in Aula in merito all’incidente di Viareggio, di cui il PD non ha voluto discutere nella seduta del 29 luglio scorso, preferendo rimandare a data da destinarsi. «Io – così Rossi – ho letto oggi per la prima volta questo documento, mentre il gruppo di maggioranza la (proposta di, ndr) mozione sulle vittime di Viareggio ha potuto leggerla dal 30 giugno scorso». A Rossi ha risposto la consigliera PD Delia Menicagli che ha specificato che «noi non agiamo per cortesie; noi si riflette nel merito e se ne parla in gruppo». È seguito poi uno scambio di battute fra Fattorini e Rossi e ancora un’altro fra Menicagli (che ha parlato di «discussione penosa») e Rossi. La discussione nella sua interezza è ascoltabile a questo link (min. 1:43:30-1:51:26), anche se non è stata una discussione nel merito dell’odg Fattorini, ma il prosieguo della polemica relativa al documento sull’incidente di Viareggio.

 

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