polizia-di-statoStagno Fermato per un controllo intorno alle 10 a Stagno, viene arrestato per un mandato di arresto europeo. L’uomo si trovava a bordo di una Toyota Corolla con un connazionale (anch’egli cittadino rumeno), quando è stato fermato da una volante della Polizia per un normale controllo. Da subito l’uomo ha mostrato un atteggiamento di insofferenza verso gli operatori, rispondendo in maniera molto vaga alle domande che gli avevano posto gli agenti in merito alle proprie generalità.

 

In un primo momento l’uomo ha riferito di essere residente in piazza Garibaldi a Livorno e successivamente di essere domiciliato presso l’indirizzo del conducente, sul viale Marconi. L’uomo ha riferito agli agenti di aver lasciato i tuoi documenti a casa. Così i due, classe 1974 e 1984 sono stati accompagnati verso la propria abitazione, ma giunti in Piazza della Repubblica hanno approfittato della fermata dell’auto allo stop: l’uomo è sceso rapidamente dall’auto e si è dato alla fuga in direzione di Via della Posta. Il capo pattuglia ha così inseguito a piedi il fuggitivo, che è riuscito però a raggiungere Via degli Avvalorati, dove l’uomo per continuare la fuga ha spintonato il capo pattuglia, ma nonostante la resistenza attiva dello straniero, che consisteva a sgomitare e scalciare, è stato comunque fermato e fatto salire sul veicolo di servizio.

 

Negli uffici della Polizia l’uomo è stato deferito in stato di libertà all’Autorità Giudiziaria per i reati di rifiuto di fornire le proprie generalità e resistenza a pubblico ufficiale non che per false dichiarazioni a pubblico ufficiale. I successivi accertamenti hanno fatto però anche emergere che l’uomo era sottoposto agli arresti domiciliari e pertanto, visto che era stato sorpreso fuori dalla codificazione, è stato arrestato per evasione. Ma è emerso anche che lo straniero era oggetto di un mandato di cattura europeo emesso nel 2008 dal Tribunale di Bacau (Romania) perché imputato per il reato di guida senza patente e in stato di ebrezza; l’uomo era stato condannato a tre anni di reclusione. Il pubblico ministero di turno ha disposto che l’arrestato venisse associato alle camere sicurezza presso la caserma di Viale Boccaccio a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

 

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