Francesco SpurioL’editoriale Non capita spesso di intervistare ragazzi di giovane età. Ieri l’ho fatto (leggi qui), con un talentuoso 14enne di Castell’Anselmo, Francesco Spurio, che si è conquistato il titolo di campione nazionale per la canoa. La sua è un’avventura che ha potuto avere luogo grazie all’esistenza, nel territorio comunale e per la precisione a Stagno, di un Canoa Club.  Va da sè che questa sia una Società privata e che, pertanto, per definizione, può esistere su iniziativa di privati. Nulla di nuovo sotto il sole; nulla di cui disquisire più di tanto. Il punto, infatti, è un altro.

 

A mio modesto parere, infatti, le istituzioni, nella fattispecie quelle colligiane, dovrebbero adoperarsi sempre più – questo non significa che in una certa misura già non lo facciano, ma occorre fare sempre di più, appunto –  a sostegno di queste realtà sportive, presenti sul territorio comunale. Esse, infatti, rappresentano un contesto di crescita sano per i ragazzi. Sano fisicamente parlando, perché li educa all’attività sportiva, ad un sano regime alimentare, all’assenza di droghe (scusate se è poco), ma sano anche dal punto di vista psicologico perché tiene lontani i ragazzi da una noia che spesso porta i giovani a darsi a bravate davvero inutili, quando addirittura non dannose, se non a veri e propri atti delinquenziali. Per non considerare – ultimo ma non ultimo – l’educazione alla socialità che dà uno sport nel quale si fanno insieme gli allenamenti e si va insieme in giro per le regioni a fare le gare. Un’educazione che porta il ragazzo a vivere la propria vita assieme agli amici, in un rapporto di equilibrata convivenza con il suo prossimo.

 

Ecco, tutto questo ha un valore veramente indescrivibile perché a suo modo – e a fronte del lavoro fatto dalla famiglia, in primis, dalla scuola e da altre realtà della società civile e quant’altro – pone le basi per una società se non più giusta, quantomeno meno patologica, più equilibrata. E se è così, il sostegno che le istituzioni devono dare dev’essere veramente sempre più intenso. Certo… so già cosa mi risponderà l’Assessore al Bilancio, ma anche un qualsiasi altro amministratore: «non ci sono risorse». In realtà, non parlo solamente di interventi che implichino un impegno finanziario. Investire in queste realtà, anche mediante il patrocinio agli eventi che queste organizzano, cosa che comporta un aiuto concreto oltre che un sostegno formale dal momento che la concessione del patrocinio dà diritto all’affissione gratuita sul territorio comunale, è già qualcosa. Questo è solo un esempio, evidentemente, ma tante cose possono farsi in questa direzione. Cose che gli amministratori, più addentro ovviamente alla macchina amministrativa di noi giornalisti, possono andare a sviscerare in maniera più specifica.

 

Ho preso spunto dall’ultima intervista a Francesco Spurio del Canoa Club di Stagno, che è diventato campione italiano, ma sono tante, nel Comune di Collesalvetti, le realtà come questa che svolgono, dopo la famiglia e la scuola, questa importante funzione educativa: dal calcio, agli altri sport. Un valore aggiunto per tutto il territorio comunale e per lo stesso Comune di Collesalvetti, le cui forze politiche presenti in Consiglio Comunale sarebbe auspicabile lavorassero all’unisono a sostegno di queste realtà, con tutte le azioni possibili implicanti o meno impegno finanziario. Una società giovanile così formata ripagherà senz’altro, nel tempo, il territorio in cui vive; la società sportive che l’hanno formata; il Comune che l’ha sostenuta.

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