Rifondazione Comunista Collesalvetti«Riteniamo assai troppo “leggero” e per certi aspetti persino forviante, il documento che è stato sottoposto all’attenzione del Consiglio Comunale di Collesalvetti da parte del Gruppo Consiliare del PD. Documento che ha dimostrato una diffusa scarsa conoscenza, da parte delle forze consiliari di ciò che sta accadendo oggi a Gaza, ai palestinesi e della situazione israelo-palestinese. Dibattito tutto incentrato sulle pratiche “Gandiane” e come e quando appendere la bandiere della pace fuori dal Comune di Collesalvetti. Non è stato affrontato il problema vero». E’ netta la presa di posizione del circolo colligiano di  Rifondazione Comunista, che, attraverso una nota politica, interviene nel dibattito innescato dall’ordine del giorno del capogruppo PD Iannone (leggi qui) che già aveva portato ad un vivace scambio di battute col Movimento 5 Stelle.

 

«Diciamo chiaramente – si legge nel comunicato stampa – che Rifondazione Comunista non avrebbe mai votato questo documento che già nel suo titolo parla erroneamente, secondo noi, di conflitto armato mediorientale, A Gaza oggi non vi è nessun conflitto armato, ma siamo davanti ad una volontà precisa da parte dello Stato di Israele di cancellare dalla faccia della terra tutta la popolazione palestinese. Ad oggi Israele sta usando le macchine di morte più sofisticate e tecnologiche contro i civili palestinesi: bambini, famiglie, strutture sanitarie, scuole e operatori umanitari. Senza considerare poi, che dal 2006 Israele mantiene Gaza sotto un costante assedio aereo, terrestre e marino violento e brutale».

 

«Oggi – si legge ancora nella nota politica dei comunisti locali – la Striscia di Gaza è uno scenario di guerra a senso unico, descritta come la più grande prigione a cielo aperto del mondo, soggetta a frequenti attacchi israeliani e utilizzata come laboratorio per testare e commercializzare nuove armi israeliane. Il documento recita: “si contano ad oggi più di mille morti tra la popolazione civile, di cui molti bambini….” ma va detto e precisato, tralasciando che il numero di morti non è aggiornato e ad oggi sono molti di più, in aumento ogni giorno ed ogni ora, che tali morti sono tutti esclusivamente palestinesi e che i morti civili israeliani sono due. L’età media oggi a Gaza è di 17 anni, con la metà delle persone di età inferiore ai 16 anni. Si tratta di una popolazione civile indifesa, addensata in questa enclave assediata, senza un posto dove fuggire o trovare rifugio dall’aggressione militare israeliana».

 

«Ad oggi lo Stato d’Israele – sostiene Rifondazione Comunista Collesalvetti – è l’unico Stato che può vantarsi, in barba al Consiglio superiore dell’ONU, di aver non rispettato, fregandosene apertamente, ben 72 risoluzioni ufficiali, dalla n°93 del 1951 alla n°1435 del 2002. Sfidiamo chiunque a trovare un solo altro stato al mondo che si sia potuto, o si può permettere un tale lusso, basti pensare al vergognoso embargo verso Cuba che ancora oggi vige dal 1962. Nel 2014 lo stato di Israele è l’unico stato al mondo, del quale non si conoscono i confini geografici e politici, che non sono ancora stati consegnati ufficialmente da nessuna parte, immaginate se la stessa cosa l’avesse fatta la Corea del Nord, la Cina o qualche altro stato “non amico” degli Stati Uniti d’America».

 

«Pur sicuramente condividendo alcuni, e solo alcuni passaggi del documento – è la conclusione della nota politica firmata da Alberto Benedetti – siamo convinti che l’orientamento di quest’ultimo doveva essere diverso, una parte dispositiva che con coraggio e realtà condannasse le politiche di guerra israeliane e che chiedesse subito uno stop immediato del genocidio perpetrato da Israele nei confronti dei palestinesi. Il simbolo della pace e la pratica diplomatica, che si pone come obiettivo lo slogan “due stati due popoli”, oggettivamente oggi sono superati dalla violenza con la quale lo stato sionista agisce nei confronti di un popolo oramai allo stremo come quello Palestinese. Fermare subito il genocidio del popolo Palestinese, ora e subito, ecco la nostra priorità».