Sono un’insegnante che nell’ottobre scorso ha subìto un infortunio sul lavoro, cioè una frattura di un dito della mano destra (cosa non irrilevante per chi deve scrivere con calligrafia chiara e assistere gli alunni nelle piccole  pratiche di vita quotidiana..). Non parlerò delle quattro ore abbondanti passate al Pronto Soccorso di  Livorno in attesa di una visita e di una radiografia e neppure descriverò tutti i viaggi alla sede INAIL di Livorno dove un solerte medico ha ripetutamente e ostinatamente cercato di “rispedirmi” a scuola al più presto, nonostante il  gonfiore, la tumefazione e la disfunzionalità della mano destra, e sottolineo  destra, (ovviamente sono destrimano). Voglio invece evidenziare le date delle lettere con cui l’INAIL mi ha  comunicato che non avevo diritto ad alcun punteggio di invalidità, nonostante  il dolore persistente e la mancata funzionalità della mano che, forse a causa di una poco corretta steccatura, persistono tuttora e probabilmente non cesseranno mai più. Ebbene le date sulle due lettere che mi comunicavano l’insignificante punteggio e l’impossibilità di indennizzo (fortunatamente ho un’assicurazione privata..) erano… -udite, udite! –  il 25 DICEMBRE e il 1° GENNAIO!!!  Con una solerzia così, noi lavoratori  italiani siamo in una botte di ferro, (magari rivestita di chiodi!).

Lettera firmata