La zona di via Cerretello

La zona di via di Cerretello

«Consapevole della complessità collegata alla comprensione e alla conoscenza dell’iniziativa suddetta, l’intento dell’Amministrazione è stato quello di portare a conoscenza della popolazione  i contenuti dell’intervento preventivamente rispetto all’avvio di qualsivoglia iter amministrativo connesso». Esordisce così il comunicato ufficiale del Comune di Collesalvetti in merito alla riunione pubblica del 24 ottobre (finita tra i fischi dei presenti) in cui è stato illustrato il progetto U.T.O.E. 12 per Via di Cerretello, ovvero l’istituzione di una caldaia ad impatto zero, funzionante attraverso fonti rinnovabili, di cui avrebbero potuto usufruire gli abitanti e gli alunni delle scuole di questa zona.

«L’ipotesi di realizzazione dell’impianto – prosegue – a servizio del piccolo comparto in bioedilizia da realizzare nel comparto denominato “Cerretello”, era stata ritenuta interessante dall’Amministrazione, poiché avrebbe consentito l’attivazione di un sistema di teleriscaldamento delle scuole materne e medie di Collesalvetti a costi notevolmente ridotti per la collettività, mediante produzione di energia da biomasse vegetali provenienti da filiera corta. Si sarebbero inoltre potuti allacciare a questa piccola rete alternativa anche gli altri cittadini residenti nella zona di “Cerretello”».

 

La Giunta decide di lasciare il progetto in stand by: «Al momento, stante gli esiti dell’Assemblea del 24 ottobre, l’Amministrazione ritiene che non sussistano le condizioni per procedere con l’iniziativa e rimanda ad ulteriori riflessioni da svolgersi anche in sede di Consiglio di Frazione in merito ad una valutazione serena ed oggettiva della proposta descritta».

 

Questa Nota, pubblicata anche sul profilo Facebook dell’Amministrazione, ha visto numerosi commenti da parte dei cittadini. A farsi notare è stato Roland Agosta, attivista del Movimento 5 Stelle: «In parole povere: ci riproviamo a convincervi nel consiglio di frazione… Il fatto è: preferisci spendere meno ma con il rischio che ti venga un tumore, oppure spendere di più ma in salute?? La Provincia che ne pensa di questo sistema di teleriscaldamento? C’è anche lo smaltimento delle ceneri?», si domanda. E aggiunge: «Avrebbero lo stesso le sovvenzioni facendo un impianto eolico e/o fotovoltaico? È questa la domanda da porre…».

 

Anche Paolo Martinello del gruppo Facebook “Indignati del Colle” non vede di buon occhio l’introduzione di questo impianto di produzione di energia: «Ancora? Ma di quale proposta serena e riflessiva si sta parlando? Vorrei chiedere, a coloro che remano a favore di questa schifezza, se sarebbero contenti di averla davanti all’uscio di casa propria. Gradirei che chi è a favore di questa “cosa”, atta esclusivamente ad avere un ritorno economico, mi desse una risposta. Si potrebbe sempre cambiare la località di destinazione, approvando la costruzione dell’innocua centralina a biomasse davanti alla loro abitazione, o no?».

 

Le diverse opinioni espresse riassumono le perplessità di molti residenti di Collesalvetti circa questo progetto. Il discorso pertanto appare chiuso. L’unica chance potrebbe essere l’utilizzo di un’altra fonte rinnovabile come il fotovoltaico.